Oggi partecipo all’ incontro “Dai barconi all’università” a Palermo dove la Scuola di Lingua italiana per Stranieri presenterà un progetto di inclusione linguistica e sociale per i minori stranieri non accompagnati. Qui illustrerò la mia proposta di legge per il riordino dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
La parola inclusione prende un senso vero solo se ad essa seguono fatti, concreti. Nessun minore può essere respinto e per i minori che viaggiano soli dobbiamo riorganizzare il nostro sistema di accoglienza nel rispetto vero dei loro diritti, per consentire una più efficiente distribuzione di risorse che consenta ai Comuni e ai Centri di accoglienza di proseguire nel loro delicato e fondamentale lavoro.
Riorganizzare per meglio accogliere, per il rispetto dei diritti, per la tutela di quei bambini e adolescenti che hanno affrontato fame e sete, attraversato deserti, subito violenze, rischiato la morte, pur di stringere tra le mani l’occasione di una vita migliore.
E’ un dovere politico ed etico, chiudere gli occhi non serve. Loro continueranno ad arrivare.
S.Z.